Il nostro corpo vive di connessioni.
È ormai superata l’idea che il corpo umano sia strutturato e diviso in distretti e segmenti, in realtà l’intero organismo è composto da connessioni.
L’apparato muscolo scheletrico in particolare è interamente connesso, ogni muscolo interagisce con altri muscoli creando delle catene, le catene muscolari, un esempio lampante è la connessione tra i muscoli flessori della gamba e i muscoli flessori laterali del collo.
Ma come funzionano queste connessioni? È molto semplice, ogni muscolo, durante l’attività controlla il movimento dell’articolazione interessata grazie al lavoro sinergico con i muscoli attigui, questo accade grazie ad un sistema di controllo formato da muscoli antagonisti e muscoli sinergici, cosa vuol dire?
È più semplice spiegarlo con un esempio: prendiamo in esame la dorsiflessione plantare, il muscolo protagonista è il tibiale anteriore che dorsiflette il piede, il suo principale antagonista è il ticipite surale, mentre il sinergico è il tibiale posteriore.
Ma cosa succede se l’equilibrio tra questi muscoli viene meno? Diminuisce l’escursione articolare, insorge dolore, anche in distretti lontani e si creano dei compensi, che peggiorano il quadro generale.
Ma perché accade?
Il più classico dei motivi è legato all’attività muscolare stessa, o meglio, può innescarsi un meccanismo di inibizione muscolare del muscolo principale che immediatamente iperattiva il muscolo antagonista, riallacciandoci all’esempio di prima, un inibizione del tibiale anteriore iperattiva il tricipite surale causando un deficit di dorsiflessione, questo inibirà la funzione del grande gluteo e del medio gluteo (amnesia glutea) causando spesso lombalgia o lombosciatalgia.
Fortunatamente è tutto risolvibile, basta individuare la causa dell’inibizione e lavorare sui muscoli sinergici, spesso l’inibizione del muscolo addetto al movimento è causata dal mal funzionamento dei muscoli sinergici.
Dott. Antonio Crimi