Sempre più gente si affida alla tecarterapia. Detta comunemente Tecar (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo), è uno strumento elettromedicale antidolorifico e antinfiammatorio che lavora in diatermia. Oltre ai risultati che si raggiungono, con la Tecar sono importanti le tempistiche con le quali si vedono gli effetti benefici. Basti pensare che già dopo un ciclo di 5 sedute si raggiungono ottimi risultati.
A cosa serve la Tecarterapia?
La Tecarterapia è una terapia valida per:
- Drenaggio,
- La riduzione del dolore,
- L’incremento del trasporto linfatico,
- La vasodilatazione e l’attivazione degli elettroliti.
Sconsigliata nel trattamento acuto di lesioni muscolari, la vasodilatazione aumenterebbe la possibilità di edema e versamento.
Tecarterapia, la patologie trattate
Le patologie che possono essere trattate sono per esempio:
- Tendinopatie
- Infiammazioni articolari
- Infiammazioni muscolari
- Lombalgia
- Sciatalgia
- Traumi sportivi
- Contratture muscolari
- Blocchi del sistema linfatico
Apparecchiatura
Il macchinario è composto da un elettrodo (manipolo) che si applica sulla zona che fa male e da una piastra fissa che viene posizionata all’estremità opposta. Si genera così un flusso energetico dove il manipolo è il polo positivo e veicola energia ai tessuti danneggiati.
Restrizioni sull’utilizzo
La Tecarterapia è vietata ai portatori di pacemaker e alle donne in gravidanza. Per quanto riguarda gli effetti collaterali invece non ne è previsto nessuno in particolare se non soggettivamente un minimo riacutizzarsi del dolore nelle ore immediatamente successive alla seduta di terapia o, la possibilità di ustioni in caso di un errato utilizzo da parte del terapista.
Tecar e sport
Da sempre la Tecarterapia ha avuto una grande diffusione nell’ambito della riabilitazione sportiva, ciò è dovuto alla grande versatilità visto che può essere utilizzata nel trattamento dei traumi acuti, come nelle patologie croniche ma anche nella prevenzione agli infortuni e nei trattamenti pre-gara.
È sempre importante ricordare che l’utilizzo di elettromedicali deve essere coadiuvato da un’ottima terapia manuale.
Dott. Antonio Crimi